giovedì 14 settembre 2017

Recensione: "Il Giardino degli Aranci vol. 2 - Il Mondo del Bosco" di Ilaria Pasqua

Carissimi astronauti,
dopo aver letto il primo volume di questa trilogia distopica fuori dai soliti canoni ("Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia" recensito QUI), ho colto l'occasione della sfida di Agosto lanciata dal blog Le Parole Segrete di Gaia per fiondarmi nella lettura del secondo: non resisterò a lungo prima di leggere l'ultimo volume!




Titolo: Il Giardino degli Aranci Vol. 2 - Il Mondo del Bosco
Autrice: Ilaria Pasqua
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Genere: Fantasy / Distopico
Data di uscita: 10 Marzo 2016
Formato: cartaceo ed ebook
Pagine: 270
ISBN: 978-8898754465
Prezzo: € 10,00 cartaceo / € 2,99 ebook
Link per l'acquisto: amazon


Sinossi:
Dopo il Mondo di Nebbia, una nuova dimensione attende Aria, Will e Henry, in cerca di nuovi indizi sulla chiave in grado di riportarli alla loro realtà. Il Mondo del Bosco però non è dei più ospitali: ci sono due schieramenti che continuano a farsi guerra senza un motivo apparente, e la società sembra del tutto arretrata, le donne non hanno potere e sono sottomesse agli uomini, spesso violenti e brutali. Non proprio il posto ideale per una come Aria, che proverà a modo suo a cambiare le cose. Ma, con il passare dei giorni, non sarà invece proprio quel mondo a cambiare i ragazzi? Nel mentre, Lucas e Wade arrivano nel Mondo di Nebbia alla ricerca dei loro figli, imbattendosi nei Cinque Sacerdoti, che sembrano avere un conto in sospeso proprio con Lucas... Secondo capitolo della trilogia distopica di Ilaria Pasqua "Il Giardino degli Aranci", "Il Mondo del Bosco" fa luce su alcuni dei misteri irrisolti (qual è l'origine dei Cinque? Come si creano i mondi, e in cosa consiste il "patto"?) senza dimenticare però i personaggi alla base della storia: Aria, Will e Henry, tre ragazzi costretti a una missione sempre più pericolosa e sempre più lontani da quei giorni pacifici dove vivevano in armonia; quei giorni potranno mai tornare?


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Sono proprio felice di aver scoperto questa trilogia distopica perché lascia tanto, soprattutto a livello emozionale: è un viaggio proiettato unicamente verso le emozioni che possono essere definite "negative", e non è di certo facile affrontare simili temi, né per chi li scrive, né per chi li legge se ci si trova in una determinata situazione. Personalmente ne sono uscita un po' scossa, ma ciò non significa che la lettura non mi sia piaciuta, anzi, trovo molto interessante l'approfondimento di queste oscure emozioni; ho solo sentito il bisogno di fare una pausa prima di leggere il terzo volume perché dovevo riprendermi (sono sensibile di mio, ma ora sono pure incinta... ho fatto la "combo")!
Già il primo volume, "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia", si era rivelato drammatico mostrandoci la reazione dei protagonisti davanti a un lutto, ma in questo volume si raggiunge un nuovo livello di drammaticità, una spirale che ci avvolge nell'anima tormentata di un ragazzo e ci porta sempre più giù nell'abisso; "Il Mondo del Bosco" si dimostra torbido, oscuro e maledetto, non di certo una lettura dal tema leggero, nonostante la scorrevolezza con cui si presenta.

Dopo un'utilissima introduzione che ci ricorda gli eventi accaduti nel primo volume, il secondo parte con l'intenzione di svelare i retroscena su chi ha creato Il Mondo di Nebbia, e come speravo, si concentra e approfondisce in maniera viscerale il personaggio che si nasconde dietro i Cinque Sacerdoti, cominciando a svelare le dinamiche, ma soprattutto le ragioni, per cui un individuo dovrebbe cedere alla vecchia firmando quel non ancora precisato "patto". Se infatti al termine della lettura sarà svelato colui che è dietro alla creazione de Il Mondo di Nebbia (oltre a quello del Bosco), i misteri continuano per quanto riguarda chi c'è ancora più dietro e sta alla base di tutto, ossia la vecchia e l'enigmatica creatura con cui essa dialoga; l'autrice è molto abile a tenere alta la suspance e a riservare le rivelazioni fondamentali nel volume finale! E' senz'altro una delle cose che più ho apprezzato di quest'opera.

Certamente l'autrice non si è dimenticata di Aria, Will e Henry, alternando le vicende di quel tale di nome Marcus (colui che scoprirete in questo volume) alle avventure del trio nel nuovo mondo in cui sono stati catapultati; il Mondo del Bosco, appunto.
Sono rimasta sorpresa anche in questo caso, perché al termine del primo volume avevamo lasciato i nostri nel bel mezzo delle esplosioni di una guerra, ma leggendo, scopriamo che la realtà in cui si trovano è molto più complessa, e l'ambientazione molto diversa da quanto ci si sarebbe potuto aspettare: il Mondo del Bosco è infatti un ingegnoso mix tra la vita rurale e una guerriglia futuristica, con tanto di ripresa dei caduti quasi fossero zombi, o meglio, personaggi di un videogioco che si riprendono anche dopo essere stati sconfitti, come se avessero infinite vite a disposizione. L'ambientazione di questo mondo mi ha colpita maggiormente rispetto a quella del Mondo di Nebbia, così come l'inaspettato tema affrontato: la sottomissione femminile. Vedere le donne così remissive, vittime di abusi e soprusi e, ciò nonostante, sempre pronte a giustificare gli uomini delle loro violenze, mi ha infervorato e abbattuto, esattamente come Aria. Ma al tempo stesso è stato interessante apprendere il ragionevole punto di vista di Will.
Il bello della trilogia è proprio questo: mostrare sempre i punti di vista di ogni personaggio, quasi l'autrice ci tenesse a definire le situazioni a tutto tondo, per poi condurre il lettore a maturare il proprio pensiero a riguardo.

Come accennato all'inizio, lo stile di scrittura è ancora una volta scorrevole, anzi, stavolta si è portati a leggere il volume tutto d'un fiato vista la crescente curiosità riguardo il dramma di Marcus: la storia si tinge di venature orrorifiche, tese e talvolta splatter, con incubi che sono tali da portare questo nome... altro che il procione o i serpenti che si manifestavano ne "Il Mondo di Nebbia"!
Molto interessante anche lo stile della narrazione che, quando dovuto, vede la terza persona cedere il passo alla prima, portando il lettore a vivere gli incubi sulla sua stessa pelle. Ottime le descrizioni.

"Il Mondo del Bosco" si dimostra, se vogliamo, più maturo: non è più la storia di un'adolescente che ha perso l'amore e di come da questa perdita si siano sgretolate anche le amicizie; non c'è l'ombra di un amore, e dell'amicizia vediamo un sostegno che però non basta, perché in fondo, questa persona non vuole essere salvata. Narra ancora del male di vivere, ma ci conduce agli estremi, perché quando manca la famiglia manca davvero tutto.






Ci si scagliò contro. Prese a calci le ruote come un folle, una volta, due, prima che Lucas potesse intervenire.
Lo trascinò nel locale e lo fece sedere. Il ragazzo rimase a fissarsi le nocche delle mani, pensando a quanto fosse complicato comunicare. Voleva solo che sua sorella l'ascoltasse, che fosse presente. Ma anche lei fuggiva, come suo padre e come lui. Ma a cosa serviva?
Girare per il parco, mangiare per la strada, passare notti intere fuori, o di fronte alla tv, nessuna di queste azioni poteva cambiare la realtà.
Continueremo a fare così? A far finta di niente?





E' lo svuotamento totale di un'anima che si ritrova completamente sola e incompresa: non fa alcuno sforzo per uscire da questa situazione, vittima degli eventi e di se stessa, mentre una sorta di demone osserva questo macabro spettacolo in attesa di fare quella che al protagonista sembrerà un'offerta di liberazione; un patto col diavolo.
Nonostante l'avventura di Aria nel Mondo del Bosco, la parte più intrigante, nonché il punto di forza di tutto il romanzo, è proprio quella che riguarda Marcus e il suo progressivo degrado psico-fisico, reso intensamente stimolante anche grazie alle variazioni temporali e ai flashback: il lettore impazzisce letteralmente nell'individuare ogni pezzo per completare il puzzle.

Come potete vedere, però, non ho dato al libro il massimo dei voti: un po' per gusto personale poiché mi ha lasciato molte sensazioni da brivido addosso (sto vivendo un momento particolare e ciò influisce), ma obiettivamente il testo non è sempre preciso e presenta dei refusi qua e là, oltre a certe situazioni gestite in modo approssimativo, come la mancanza di una marcata definizione per ognuno dei Cinque Sacerdoti (solo uno è nettamente diverso dagli altri) e un legame troppo facile per quanto riguarda l'amicizia di Aria e Will con gli altri tre ragazzi; talvolta anche i dialoghi sono un po' forzati.
Ma è un po' come cercare l'ago nel pagliaio, sinceramente, perché il libro mi è piaciuto moltissimo e il finale è capace di spiazzare nonché renderci dipendenti dall'immediata lettura dell'ultimo volume.

In conclusione, qualche imprecisione nella forma passa in secondo piano rispetto a una trama ben congegnata, capace di tenere in considerazione tutti gli eventi passati, presenti e futuri dell'avventura, ma considera e attinge anche a situazioni e temi reali, sia storici sia attuali.
Ciò che separa questa valutazione alle cinque stelle è molto meno di quanto possa sembrare, perché quello che un lettore cerca, sono senza dubbio le emozioni.


Il voto di Universi Incantati:




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