mercoledì 30 agosto 2017

Recensione Fumetto: "A Sort of Fairytale" vol. 1 e 2 di Paolo Maini e Ludovica Ceregatti (Noise Press)

Carissimi astronauti,
dopo molto tempo mi ritrovo a scrivere la recensione a un fumetto!
La Noise Press è stata così gentile da inviarmi i primi due volumi (dei tre che compongono la serie), e dopo le dovute presentazioni, troverete cosa ne penso a riguardo ;)


 


Titolo: A Sort of Fairytale 1 e 2
Autori: Paolo Maini e Ludovica Ceregatti
Editore: Noise Press
Collana: Voice
Genere: Post-Apocalittico
Data di uscita: 31 Marzo 2016 - 31 Agosto 2016
Pagine: 72 - 76
Formato: carteceo
ISBN: 9788899501044 - 9788899501051
Prezzo:  10,00 €
Link per l'acquisto: amazon Vol. 1 amazon Vol. 2


Sinossi:
Il mondo è ormai divenuto territorio di caccia di nuove, terribili specie animali e le comunità rimaste sono sparse per tutto quel che rimane delle zone ancora abitabili. In questo scenario, la piccola Zoe intraprenderà un viaggio che la porterà a fronteggiare la ferocia dei sopravvissuti e le conseguenze del cataclisma che cambiò ogni cosa. E, anche se ancora non lo sa, non farà questo viaggio da sola. Uno straordinario guardiano la accompagnerà, come in una fiaba. O, quanto meno, in una specie di fiaba...


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Questi due albi sono stati una piacevole sorpresa: a giudicare dalla copertina verrebbe da pensare si tratti di una vera e propria fiaba con protagonista una creatura fantasy con le orecchie a punta, invece si tratta di una bambina che indossa una felpa con un cappuccio con le orecchie (lo avevo anch'io!) e più che una fiaba fantasy è, appunto, "una specie di favola", dai toni dark e condita da una tesa atmosfera post-apocalittica. Tesa perché, dal primo momento in cui incontriamo la piccola Zoe, lei è in una situazione di costante pericolo, e favola perché, al tempo stesso, chi la trae in salvo e la protegge è una creatura mostruosa, uno dei mutanti che ha invaso la nostra Terra...

Nella breve e graziosa introduzione che si mostra con i disegni stilizzati che è la stessa bambina a creare, capiamo di trovarci in una Terra che a causa dell'urbanizzazione e dell'ambizione dell'uomo è stata ridotta a un luogo inospitale dove l'uomo è l'intruso, preda di animali giganteschi e letali mai visti prima, in una sorta di punizione divina.
La protagonista non è una giovane eroina che tenta di salvare il mondo, ma una sopravvissuta il cui scopo è quello di raggiungere i genitori dopo che si sono divisi per sfuggire ai terribili "predoni", cacciatori umani selvaggi e, pare, dediti al cannibalismo.


L'atmosfera mi ha ricordato molto da vicino "The Walking Dead", con questi mutanti animali al posto degli zombi, e con certi esseri umani che di umano non hanno nulla e anzi, sono più bestiali, spietati e terrificanti delle orride creature. In comune con l'opera sopra citata c'è anche il fatto che la piccola tenti di raggiungere un avamposto sicuro dove sono rifugiati altri esseri umani "civili".
Ma il nucleo centrale della trama è la misteriosa creatura che l'accompagna, il mostro che a Zoe non fa paura perché lei ha capito che è buono (un po' come la bambina del film Disney "Monster's & Co."!), capace di adattarsi all'ambiente circostante come un camaleonte, solo che è alto due metri e mezzo, dalla pelle resistente, un'intelligenza particolare, e che riserva continue sorprese, come vedremo nel volume due.
Ciò che caratterizza i due albi è anche il fitto mistero e la curiosità che ne deriva: quali sono le origini di questa misteriosa creatura e perché si lega proprio alla piccola Zoe? I genitori della ragazzina sono davvero sopravvissuti? Il mistero di questo nuovo mondo, sarà approfondito?

Tra i temi trattati emerge quello dell'amicizia (che va oltre all'aspetto e alla prima impressione), l'essere umano come bestia, e grazie all'introduzione, un messaggio ambientalista celato tra righe e disegni: l'autore Paolo Maini ha creato una storia con un enorme potenziale, e sono ansiosa di leggere il terzo e ultimo albo di questa serie.

Per quanto riguarda invece i disegni, emerge la forza creativa di Ludovica Ceregatti, in particolar modo quando si tratta di character design: mi ha colpito la normalità di Zoe, una protagonista non particolarmente bella ma che diventa graziosa per le qualità del suo carattere, ma soprattutto i predoni, Grant "The Hunter" su tutti, e gli animali mutanti che possiamo approfondire nelle schede alla fine degli albi.
L'unico appunto che mi sento di fare, è che non mi ha convinto la dinamica di certe scene, ad esempio l'attacco al furgone (forse una vignetta che indicava la canna pronta a sparare mi avrebbe aiutato a capire), e l'alternanza tra il presente e i flashback nella seconda parte del secondo volume (ho notato solo dopo che si riconoscono tramite la forma delle vignette: rettangolari quando riguarda il presente; con gli angoli arrotondati quando riguarda invece il passato). D'altra parte, ho provato anche meraviglia davanti a certe immagini come l'espressività di Thomas, oppure l'inquadratura di Zoe e la creatura insieme e alleati, oppure ancora, la sequenza che dall'introduzione presenta il titolo dell'opera inquadrando in un'intera facciata la protagonista che disegna, e mi pare che l'espressività della ragazzina migliori ulteriormente nel secondo albo.

In conclusione, un fumetto che sono felice di aver avuto il piacere di scoprire e che mi sembra abbia ancora tanto da offrire: basterà un solo ulteriore volume (in arrivo l'1 novembre) a soddisfare tutta la curiosità?
Consigliato a chi cerca avventure post-apocalittiche capaci di mescolare azione e brutalità all'innocenza e alla tenerezza di una bambina che trova amicizia in una creatura mostruosamente bizzarra.


Il voto di Universi Incantati:




(terzo albo in arrivo l'1/11/17, già prenotabile su amazon!)

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