lunedì 8 gennaio 2018

Recensione Apocalittico: "L'esercito dei 14 bambini" di Emmy Laybourne (Newton Compton Editori)

Cari astronauti,
dato che in questo periodo si sono fermate le email con le richieste di segnalazioni e ho diverse recensioni da recuperare, comincio con questo particolare libro edito da Newton Compton: lo si paragona a Hunger Games, ma personalmente trovo che sia, più che un distopico, un apocalittico/catastrofico davvero originale!
Dopo una breve presentazione, trovate la mia recensione completa ;)




Titolo: L'esercito dei 14 bambini
Autrice: Emmy Laybourne
Editore: Newton Compton
Collana: Vertigo
Genere: Distopico
Data di uscita: 19 Gennaio 2017
Pagine: 384
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 978-8822700810
Prezzo: 9,90 € cartaceo / 4,99 € ebook
Link per l'acquisto: amazon

Tra Divergent e Hunger Games
Oltre 300.000 copie vendute
Hunger Games ha trovato il suo erede 

Sinossi:
Quattordici studenti di diverse età sono rimasti intrappolati all’interno di un gigantesco supermercato a Monument, in Colorado. Lì dentro c’è tutto ciò di cui potrebbero aver bisogno: cibo di ogni genere, vestiti, videogiochi e libri, farmaci e ogni tipo di bevanda alcolica… e senza la supervisione di un adulto possono fare quello che vogliono. Potrebbe anche essere divertente. Purtroppo la verità è che fuori da lì il genere umano sta scomparendo a causa di catastrofi naturali e della dispersione di sostanze chimiche nell’atmosfera che, a seconda del gruppo sanguigno, possono provocare nelle persone disturbi paranoidi, accessi di violenza o addirittura la morte. I bambini devono rimanere all’interno, costretti ad attrezzarsi per la sopravvivenza, senza sapere se potranno mai uscire. Nonostante la giovane età, saranno in grado di cavarsela e guadagnarsi un futuro?


Le recensioni e gli articoli di Universi Incantati

Ho letto e amato "Hunger Games", ma "L'esercito dei 14 bambini" è una lettura completamente diversa, più che un distopico, un apocalittico tendente al genere catastrofico, metà storia di sopravvivenza, metà romanzo di formazione; davvero originale!

La prima differenza è la convivenza forzata di tantissimi ragazzini di età compresa tra i 5 e i 14 anni, non in una natura selvaggia (come avveniva in "Hunger Games") ma all'interno di un supermercato.
Contrariamente a quanto verrebbe da pensare, rifugiarsi in un supermercato non significa essere fuori pericolo: certo, hanno provviste in abbondanza e possono dormire al riparo da interperie e lontano da loschi individui... ma fino a un certo punto. Inoltre, le catastrofi che si susseguono portano a dei risvolti impensabili, come l'aria contaminata da agenti chimici il cui effetto sulle persone varia in base al gruppo sanguigno, e considerate che quest'aria riesce comunque a passare dai condotti dei condizionatori!
Siamo in un futuro non precisato in cui si comunica esclusivamente in rete, perciò, se questa non è accessibile, i nostri poveri sopravvissuti non hanno contatti con l'esterno, e passa molto tempo prima che possano avere una minima idea su quel che stia accadendo fuori, là dove restano esposte le loro famiglie, irraggiungibili.
Tutto ha inizio con una grandinata, ma non una qualunque fatta di minuscoli granelli, bensì caratterizzata da veri e propri grossi sassi che schiantano finestrini e feriscono brutalmente le persone: il protagonista, nonché voce narrante della storia, Dean, si trova fermo per strada in un autobus con i suoi compagni di liceo, e assiste al viaggio disperato dell'autobus della scuola media ed elementare, che conta tra i passeggeri anche suo fratello Alex, mentre si schianta contro il supermercato Greenway aprendo un varco/riparo per tutti loro. Sono poche pagine e già si entra nel vivo dell'azione, della tensione e del dramma.




Sentii questo suono triste di singhiozzi. Spinsi la testa in avanti guardando oltre il sedile dell'autista. La parte frontale del bus si era curvata verso l'interno, dove aveva colpito il lampione.
Era il signor Reed a emettere quel suono. Era bloccato sotto al volante e dalla testa gli usciva sangue, come latte dal cartone. n breve smise di fare quel suono. Ma non potevo pensarci in quel momento.
E quindi guardai la porta del bus, che adesso era schiacciata contro il pavimento. Come faremo a uscire?, pensavo. Non possiamo uscire. Il parabrezza era come accartocciato contro il cofano.
Era completamente bloccato. Eravamo intrappolati nel bus rovesciato e distrutto.
Josie Miller urlò. Gli altri ragazzi istintivamente avevano cercato rifugio dalla grandine, mentre Josie era rimasta, seduta, gemendo, colpita da palle di ghiaccio.
Era coperta di sangue, ma capii che non era il suo, perché stava tirando il braccio di qualcuno
schiacciato tra due sedili, e mi ricordai che Trish era seduta vicino a lei.
Il braccio era floscio, come uno spagetto cotto, e continuava a scivolare dalla presa di Josie.



Come preannuncia il titolo, i personaggi sono tantissimi e inizialmente un po' stereotipati, come il bullo Brayden, giocatore e migliore amico del campione di football Jake, la campionessa di nuoto Astrid che è un po' come la reginetta della scuola (e guarda caso, questi due stanno insieme), l'emarginata Josie un po' sfigata, il taciturno "gigante buono" Niko, e la voce narrante Dean per quanto riguarda i liceali; tra i ragazzini c'è il fratello di quest'ultimo, Alex, la poco più che bambina ma che si atteggia a fare la grande Sahalia, dopodiché abbiamo i più piccoli, ossia la viziata Chloe, i gemelli Caroline ed Henry, l'esaltato religioso Batiste, il messicano Ulisse che non capisce una sola parola che non sia della sua lingua, e il loquace Max che spiffera tutti i segreti della sua famiglia con nonochalance, come se fossero situazioni normali quando in realtà ci sarebbe da preoccuparsi.
Nonostante la quantità di personaggi, l'autrice riesce a caratterizzare precisamente ognuno di loro, e per di più, li libera progressivamente da quella che era l'impressione iniziale per poi mostrarli in un'altra veste, vuoi perché la situazione richiede collaborazione al di là delle etichette sociali e dei pregiudizi, vuoi perché la natura di chi si atteggia in un modo è in realtà più profonda, oppure ancora, perché la situazione li porta a evolvere e a maturare. E' un romanzo in cui abbiamo modo di osservare ogni personaggio vivere la propria storia e affrontare una prova emotiva: Josie si deve riprendere dallo shock per aver perso la sua amica, il protagonista Dean si scopre più debole rispetto al fratellino Alex che, nel contempo, avvicinandosi al gigante buono Niko, un vero leader, scatena la sua gelosia e l'immagine che aveva di sé nel ruolo di fratello maggiore... ma la storia che personalmente mi ha più colpita è quella della ragazzina Sahalia, realistica e che andrebbe presa come esempio a proposito dei rischi che si possono incorrere quando si assumono certi atteggiamenti; è la fiaba del lupo cattivo in versione moderna.

Un'altra delle carti vincenti del libro è l'imprevedibilità: si tratta di uno di quei romanzi in cui, pur svolgendosi il tutto in un'ambientazione ristretta e apparentemente monotona (il supermercato) ne succedono di ogni, e non solo a proposito di eventi ma anche i rapporti interpersonali sono in continuo mutamento, dai legami di famiglia, d'amore e d'amicizia, fino al, insolito da vedersi, legame patriottico nel caso dei personaggi stranieri.

Tra le cose che ho apprezzato del libro c'è anche la gestione di quello che poteva essere (ma non è) il triangolo amoroso: non forza la storia d'amore tra il protagonista e la bella e irraggiungibile Astrid, già impegnata col campione di football Jake; l'autrice preferisce una soluzione meno romantica, più matura e realistica, fino a un epilogo che più inaspettato non si può, capace di rendere ogni personaggio coinvolto ancora più interessante.

In conclusione, un ottimo apocalittico-catastrofico che conta come unico difetto, forse, quello di concentrarsi prevalentemente sui personaggi e le loro relazioni, poiché restringendo l'ambientazione non permette di comprendere la complessità di ciò che sta accadendo nel resto degli Stati Uniti e del mondo; questo compito passa probabilmente al volume successivo.
Un libro che potrebbe perciò scotentare i puristi del genere in cerca di scenari distopici e riferimenti più o meno nascosti sull'attualità, ma se amate "The Walking Dead" vedrete come ancora una volta approfondire i personaggi è la parte più importante di una storia. Quella umana. La nostra.


Il voto di Universi Incantati:





Cosa ne pensate, carissimi?
Conoscevate già questo libro? Lo avete letto anche voi?
Fatemi sapere nei commenti!



2 commenti:

  1. È la prima volta che sento nominare questo libro, ma la tua recensione mi ha catturata ed incuriosita :) chissà magari in futuro lo leggerò anche io :)

    RispondiElimina

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