giovedì 3 marzo 2016

Segnalazione romanzo umoristico: "La Vita da sogno di Champa il Tibetano" di Chan Koonchung (Atmosphere Libri)

Cari astronauti,
il romanzo che vi sto per segnalare esce proprio oggi!


Rubrica dedicata alle segnalazioni
di autori emergenti e case editrici
(per la tua segnalazione, scrivimi)



Si tratta di una storia umoristica a sfondo politico, poiché riguarda due paesi eternamente in conflitto: Cina e Tibet.
L'autore muove la sua denuncia usando l'espediente di una commedia d'amore.




Titolo: La Vita da Sogno di Champa il Tibetano 
Autore: Chan Koonchung
Editore: Atmosphere Libri
Collana: Asia Sphere
Genere: umoristico, politico
Data di pubblicazione: 3 MARZO 2016
Formato: cartaceo
ISBN 9788865641750
Pagine: 276
Prezzo: € 16,00
Link per l'acquisto: amazon


“La mia ambizione era di scrivere un romanzo antiromantico sul Tibet. 
Non volevo scrivere di questo posto in stile Shangri-La, spirituale ed esotico “ 
Chan Koonchung


Sinossi:
La vita è semplice per Champa, un giovane tibetano. Ha un buon lavoro come autista nella sua città natale di Lhasa, e se il suo capo cinese Mei è un po' prepotente, beh, si può capire che lei è una seria collezionista d'arte, dopo tutto. E lo fa arrivare a guidare la sua enorme Toyota. Quando comincia a dormire con il suo capo, la vita diventa un bel po' più complicata. Improvvisamente la vita sessuale di Champa è al di là dei suoi sogni più sfrenati. Ma poi Mei porta a casa una statua di Tara - una statua che brilla con squisita bellezza femminile - e improvvisamente la vita non è semplice per tutti, così Champa fugge per Pechino alla ricerca della propria ispirazione, rubando la Toyota e l'iPhone di Mei e lasciandola arrabbiata e in cerca di vendetta.

La vita da sogno di Champa il tibetano è un allegro romanzo di strada, colmo di sensualità e pericolo. L'ottimismo e l'umorismo che sottende il suo eroe è un quadro sconvolgente di razzismo e di giustizia sommaria nella moderna Pechino. La vita da sogno di Champa il tibetano parla di argomenti spinosi, ovvero parla di Tibet e di Cina, della tribolata relazione fra una regione appartata sopra le nuvole e il governo centrale di Pechino nei suoi disperati e violenti tentativi di inclusione, unificazione, armonizzazione dell'impero socialista.

Chan Koonchung scrive di un Tibet conosciuto di prima mano dopo la sua esperienza di sceneggiatore nei primi anni '90 per un film sulla vita del tredicesimo Dalai Lama, e la sua prospettiva è lucida e critica, ostile a quegli stereotipi che, nel mascherare il Tibet di incensi e tuniche arancioni, agevolano invece un colonialismo cinese violento e irrisolto. Sono diversi e sottili, secondo Chan Koonchung, gli stereotipi sul Tibet.


L'autore:
Nato a Shanghai (Cina) e cresciuto a Hong Kong. Il suo primo romanzo, il distopico Il demone della prosperità (Longanesi, 2012) («Una metafora onnicomprensiva per l'incombente superpotenza di oggi». Observer) è stato acclamato e pubblicato in tredici lingue. La vita da sogno di Champa il tibetano è il suo secondo romanzo, pubblicato in Cina con il titolo di Luoming 裸命, già tradotto in inglese con il titolo The Unbearable Dreamworld of Champa the Driver.
Chan Koonchung vive a Pechino.
In Cina il suo precedente romanzo era illegale ma lettissimo. Tradotto come “Il Demone della Prosperità” aveva un intreccio fantapolitico che prendeva di mira l’amnesia del regime imposta su fatti come la strage di Tienanmen. Ora Chan Koonchung affida alla vicenda dell’autista Champa, trastullo sessuale di una donna d’affari cinese a Lhasa, una riflessione in forma narrativa sull’identità tibetana. Un tema sensibile. E la trama continuerà fuori dal libro.




Di recente ho letto la satira politica de "La Fattoria degli Animali" di Orwell, e questo nuovo romanzo pare usare la stessa strategia per narrare un'altra storia vera, forse senza metafore, ma che senz'altro spinge a riflettere.
Penso che il compito dei libri non sia solo quello d'intrattenere, perciò, quando dietro una trama fantasiosa e bizzarra si nascondono significati profondi e universali, leggerla diventa quasi obbligatorio; per cultura personale, e per formare una propria opinione sui conflitti del mondo.
Il primo passo per cambiarlo e informarsi su cosa accade realmente...
E voi, cosa ne pensate?



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