lunedì 19 dicembre 2011

Nuovo articolo per TrueFantasy "Jappo W!": Dragon Quest

E' appena stato pubblicato su TrueFantasy, rubrica "Jappo W!", il mio articolo sulla serie di videogiochi "Dragon Quest".
Come sempre lo riporto anche qui, mentre per leggerlo su TrueFantasy basta che clicchiate sul banner qui di seguito. Buona lettura!





Cari amici di TrueFantasy,
il 2011 sta per finire, ma non possiamo salutare l'anno senza prima ricordare che altre due note saghe videoludiche festeggiano il venticinquesimo anniversario. Quella che trattiamo oggi è la serie high-fantasy RPG di “Dragon Quest"!
Creata da Yuji Horii col suo studio Armor Project, Akira Toriyama (il mangaka di “Dragon Ball”) ai disegni, e Koichi Sugiyama in qualità di compositore della colonna sonora orchestrale, la serie è prodotta dalla Square Enix (Enix fino al 2003) e appare per la prima volta nel 1986 sulla console 8 bit della Nintendo (il Nes) per poi approdare nel corso degli anni anche sulle piattaforme MSX-DOS, Playstation, e i telefoni cellulari.

Yuji Horii dichiara d'essersi ispirato a videogiochi di ruolo occidentali come "Wizardry" e "Ultima", con la differenza che "Dragon Quest" è un gioco semplice e divertente dove non è necessario pensare alle strategie, questo anche grazie al gameplay intuitivo.
Conosciuta come “Dragon Warrior” negli Stati Uniti (ha conservato questo nome fino al 2005 perché "Dragon Quest" era un marchio registrato per un omonimo RPG da tavolo) si sviluppa intorno alla classica trama dell'eroe che lotta per salvare il mondo dalle forze del male, compito che egli svolge assieme a una compagnia d'altrettanti valorosi guerrieri (il numero dei membri varia a seconda del titolo). 
A scanso equivoci lo diciamo subito: ogni "Dragon Quest" è una storia a sé, quindi non c'è un ordine cronologico, né una diretta connessione tra i giochi.
Solitamente, la storia si svolge tra diverse città (dove si provvede anche a rifornire il proprio arsenale d’armi), vari dungeon, e attraverso la mappa del mondo. I compiti degli eroi si alternano tra il ritrovamento di certi oggetti e le missioni che prevedono la sconfitta di un certo nemico. Nel frattempo, l’incontro con altri personaggi “non giocabili”, serve a salvare la partita (il prete o la suora nella Chiesa) o per dare il via a trattative sugli oggetti da vendere o comprare, ma è anche determinante ai fini della storia, che sia per lo sviluppo della trama, oppure perché un certo personaggio potrebbe decidere di unirsi alla compagnia. Tanti i minigames presenti nel gioco, mentre per completare l'avventura, spesso gli eroi devono sconfiggere l'antagonista principale della storia.
Il gioco si svolge in base a un sistema di combattimento a turni dove il giocatore decide preventivamente gli attacchi che dovrà sferrare ogni membro della compagnia; certi personaggi dispongono anche di magia o particolari abilità che, tra le altre, portano al recupero di energia o al ripristino delle condizioni normali di stato. Il sistema di gioco dei vari "Dragon Quest" è basato sull'incontro di nemici casuali mentre ci si sposta per i dungeon o per la mappa, ma da “Dragon Quest IX” i nemici diventano visibili e si possono evitare, così come si è liberi di scegliere di affrontarli.
Sconfiggendo i nemici, come in ogni classico RPG, anche in "Dragon Quest" i personaggi guadagnano punti esperienza che fanno sì che possano crescere di livello e passare a una classe superiore (da “Dragon Quest III” è possibile scegliere la classe di appartenenza di ogni membro della compagnia).
Tra i vari mostri presenti in “Dragon Quest” lo Slime è il più famoso, tanto che si tratta della mascotte della serie. Questa gelatina sorridente, a forma di goccia blu, è il primo mostro che s’incontra in ogni gioco, e – probabilmente per questo – il più facile da sconfiggere. Ma non tutti gli Slime sono nemici; con alcuni ci si può spendere qualche chiacchiera, e addirittura possono chiedere di unirsi alla compagnia di eroi (cosa che accade anche con altri tipi di mostri). Il successo dello Slime ha portato allo sviluppo di un paio di spin-off aventi lui come protagonista.

Tralasciando gli spin-off tra cui la serie “Dragon Quest Monsters”, ad oggi la serie principale conta nove titoli (il decimo in uscita nel 2012) tra i quali alcuni remake; vediamoli nel dettaglio.

clip_image008 clip_image010

1986
Dragon Quest
Nes, Snes, Gameboy Color, Wii
1987
Dragon Quest II: Pantheon di spiriti maligni
Nes, Snes, Gameboy Color, Wii
1989
Dragon Quest III: E così entrò nella leggenda…
Nes, Snes, Gameboy Color, Wii
1990
Dragon Quest IV: Le cronache dei prescelti
Nes, Snes, Playstation, DS
1992
Dragon Quest V: La sposa del destino
Snes, Playstation 2, DS
1995
Dragon Quest VI: Nel regno dei sogni
Snes, DS
2000
Dragon Quest VII: I guerrieri dell’Eden
Playstation
2004
Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto
Playstation 2
2009
Dragon Quest IX: Le sentinelle del cielo
Nintendo DS
2012
Dragon Quest X: Rise of the five tribes - Online
Wii, Wii U

É stato da poco annunciato che quest'ultimo titolo sarà un MMORPG (Massive Multiplayer Online RPG - come "World Of Warcraft", per intenderci) ma sembra sarà possibile giocare anche in singolo e offline, per non scontentare i fan della serie.

Per ogni gioco della serie principale è stato adattato un manga e/o un anime.
In Italia sono usciti “L’emblema di Roto” (21 volumi, Star Comics) e “Dai – La grande avventura” (37 volumi, Star Comics); da quest'ultimo è stato tratto anche l'anime “I Cavalieri del drago”, una serie di 46 episodi, e il film “Dragon Quest Dai no Daibouken” mai uscito in Italia (come anche i film "Stand Up!! Disciples of Avan" e "Destroy!! The Reborn 6 Commanders").
In Giappone la serie ha avuto un successo tale da spingere la Square Enix ad aprire un ristorante a Tokyo nel quartiere Roppongi: direttamente da “Dragon Quest IX: Le sentinelle del cielo”, ecco il Luida’s Bar! Il ristorante, oltre ad essere arredato seguendo fedelmente l’originale, offre piatti ispirati al mondo di "Dragon Quest", ad esempio il riso a forma di King Slime, ali di chimera alla griglia, carne di drago, e pizzette che riproducono lo scudo con l’emblema della casata di Roto. Non è tutto: sembra che il ristorante acquisisca punti esperienza man mano che trova clienti, e di conseguenza possa crescere ed espandersi in perfetto stile RPG! I prezzi del menu sono poi espressi in Gold, ossia la moneta del videogioco; per ogni consumazione il cliente guadagna dei Medal Points che possono essere spesi per acquistare gadgets e premi esclusivi.

Buon venticinquesimo anniversario, Dragon Quest!

Valentina Bellettini


Nessun commento:

Posta un commento

Lascia una traccia di te nello spazio! Io la seguirò, e ti risponderò :)

20 migliori siti

La mia serie Urban Fantasy / Paranormal Romance / Sci-Fi